domenica 2 settembre 2012

Un'alternativa alla tassa sul ritiro del contante

Dopo aver raccolto apprezzamenti, commenti e critiche sul post sulla tassa sul ritiro di contante, con questo post propongo di ragionare su tre provvedimenti alternativi o complementari:

1) Eliminazione delle banconote di taglio grande (500, 200 e 100 euro).

Come riportato dal sito della BCE, complessivamente in circolazione ci sono banconote per un controvalore di circa 900 miliardi di euro. Ebbene, sempre dal sito della BCE si apprende che su 900 miliardi di euro di controvalore, ben 300 miliardi sono relativi a banconote da 500 euro, 150 miliardi sono in banconote da 100 euro e 50 miliardi sono in banconote da 200 euro.  A cosa serve questa enorme quantità di banconote di taglio grande sconosciute ai normali cittadini? La BCE nel suo sito sostiene che servirebbero "principalmente come riserva di valore", suggerendo dunque che in media ognuna delle 90 milioni di  famiglie dell'area euro terrebbe sotto al materasso circa 5.500 euro in banconote da 500, 200 e 100 euro.  La realtà è che servono principalmente a facilitare l'evasione fiscale, l'esportazione e il rientro di capitali sottratti al fisco e i grandi pagamenti illegali (corruzione, traffici di droga e armi).  Lo hanno ben capito gli americani che hanno come taglio massimo delle banconote i 100 dollari (80 euro circa) sin dal 1969 quando Nixon fece eliminare tutte le banconote di taglio grande per contrastare la criminalità organizzata e lo hanno capito gli inglesi che oggi hanno solo quattro banconote ovvero quelle da 5, 10, 20 e 50 pounds (circa 60 euro) e hanno addirittura vietato l'utilizzo della banconota da 500 euro sul loro territorio perché veniva utilizzata dai criminali britannici per i loro traffici.  Gli svizzeri invece, chissà perché, si tengono stretta la loro banconota da 1.000 franchi.

La proposta è quella che l'Italia richieda e ottenga dai paesi dell'area euro l'accordo a che la BCE ritiri in massimo 6 mesi tutte le banconote di taglio grande per poi annullarle.  Il controvalore verrebbe restituito in banconote da 50 euro o accreditato su un conto corrente.  Le norme antiriciclaggio dovrebbero dare modo di intercettare ingenti improvvisi depositi di contante di dubbia provenienza. 

Questa misura colpirebbe criminali, corrotti, corruttori ed evasori fiscali.

2) Introduzione di un'aliquota IVA differenziata a seconda della modalità di pagamento.
La proposta è di ridurre l'aliquota ordinaria dal 21% al 19% per le transazioni con mezzi di pagamento tracciabili e aumentarla al 23% per le transazioni in contanti e portare l'aliquota ridotta all'8% per le transazioni con mezzi di pagamento tracciabili, lasciandola invariata al 10% per le transazioni in contanti.  I software dei registratori di cassa sono assolutamente in grado di gestire le nuove aliquote e, come abbiamo visto nel periodo di transizione euro-lira, esporre il doppio prezzo non è la fine del mondo.  Quanto alle conseguenze sul gettito, assumendo che il 75% delle transazioni avvenga non in contanti, la riduzione del gettito sarebbe di circa 5 miliardi di euro.  Francamente non posso pensare che in un'Italia dove il 75% delle transazioni dovessero essere effettuate con mezzi di pagamento tracciabili non si registrerebbe una riduzione dell'evasione fiscale di almeno 5 miliardi di euro (circa il 2,5% dell'evasione totale).  Il buon senso dice che il gettito complessivo aumenterebbe di molti miliardi di euro che dovrebbero essere immediatamente restituiti ai cittadini attraverso ulteriori riduzioni della pressione fiscale (in primis riduzione delle aliquote IRPEF). 
Questo provvedimento darebbe una fortissima spinta all'uso dei mezzi di pagamento alternativi al contante, causerebbe l'emersione di buona parte dell'evasione fiscale nel settore del commercio, del turismo e della ristorazione e la drastica riduzione dei crimini collegati al contante (rapine) che rappresentano un costo sociale rilevante.

3) Obbligo per le banche di segnalare i clienti che effettuano prelevamenti di contanti in misura superiore a 12.000 euro l'anno. Questa misura consentirebbe di individuare i cittadini che malgrado la misura relativa all'IVA continuano curiosamente ad utilizzare il contante in quantità rilevanti.  Ciò potrebbe indicare semplicemente un cittadino "affezionato" all'uso del contante (perfettamente legittimo) oppure indicare l'abitudine di acquistare prodotti e servizi illegali (es. droga) o in nero.  La segnalazione dovrebbe contenere l'ammontare ritirato e dare diritto all'agenzia dell'entate a indagare i contribuenti sospetti (onere della prova sul contribuente).

Questa misura comporterebbe un significativo disincentivo ad assecondare le richieste di pagamento in nero di categorie ad altissima evasione (padroni di case in affitto, artigiani, professionisti, collaboratrici domestiche ecc.).